lunedì 27 dicembre 2010

Terzo e quarto capitolo

Il terzo e il quarto capitolo (secondo la nuova numerazione) sono stati terminati. E' stato un lavoro abbastanza gravoso che mi ha portato via più tempo del previsto perché sono stati parzialmente riscritti quelli già esistenti e integrati con preziose informazioni che avevo conservato nel mio diario. Ho dovuto fare una faticosa operazione di copia-taglia-incolla-cancella-riscrivi-rileggi.

D'ora in poi il lavoro dovrebbe proseguire più spedito: alcuni capitoli "storici" rimarranno tali e quali (con minime revisioni), mentre altri saranno aggiunti nuovi di zecca. Almeno un paio serviranno per terminare la storia e un altro paio per raccontare vari aneddoti inediti.

Poi ci sono i "reperti" cartacei da passare allo scanner: sono un po' sparsi per i cassetti della libreria di casa, quindi devo andare a cercarli e iniziare a catalogarli. Speriamo che non si rompa lo scanner proprio in questi giorni...

Foto tratta da: comunidad.muchoviaje.com

mercoledì 22 dicembre 2010

Ecco la copertina!

Per farmi perdonare del ritardo nella lavorazione del libro "Vado a vivere a Cuba" e dato che siamo in periodo di regali natalizi ho deciso di svelare una delle "chicche" che saranno di corredo alla nuova edizione dei racconti.

Qui di fianco, infatti, potete vedere in anteprima mondiale (non è mai stata pubblicata prima d'ora in nessun forum, blog, sito, galleria, social-forum, ecc.) la riproduzione fotografica del mio mitico "Carné de identidad" cubano che attestava la mia condizione di Residente Permanente (e qui le maiuscole sono d'obbligo!). Ho deciso che questa immagine emblematica sarà quasi certamente la copertina del libro.

Alcuni dettagli salienti, che sicuramente non saranno sfuggiti ai lettori più attenti, sono per esempio la data di entrata nel paese e quella di emissione (la cui differenza è pari ad oltre sei mesi...) e la dicitura CARNE DE IDENTIDAD, senza la T finale e senza accento sulla E, il che potrebbe indurre a pensare che in qualcuna delle pagine sia nascosta una fettina di coscia umana.

Anche il mio taglio di capelli è un dettaglio non trascurabile. Va detto, peraltro, che la foto formato tessera non fu fatta in loco, ma era un esemplare che avevo portato con me dall'Italia e che risaliva a qualche tempo prima. In realtà a Cuba portavo un taglio più modesto: se avessi mantenuto quella criniera in piena estate sarei sicuramente morto per surriscaldamento della scatola cranica. Tuttavia mi intrigava l'idea di consegnare quella foto all'Ufficio di Immigrazione cubano, per vedere se avevano il coraggio di applicarla sul Carnet. Purtroppo ebbero il coraggio di farlo...

P.S.
Il Carnet era composto da parecchie pagine, ma poiché avevo solo un paio di rullini di pellicola (per i più giovani: una volta le foto si facevano a "lotti" di 36 fotogrammi e si potevano vedere solo dopo alcuni giorni... chiedete ai vostri genitori se non ci credete!) dovetti economizzare gli scatti e così decisi di riprendere solo le prime due. Col senno di poi mi sono pentito di non avere fatto qualche scatto in più.