mercoledì 27 giugno 2012

Dicono di me su "LATINOAMERICA"

Dopo l'intervista web-radiofonica ecco ora la segnalazione del mio libro "Vado a vivere a Cuba" sul n.118-119 della rivista "LATINOAMERICA", diretta nientemeno che da Gianni Minà. 

Allego, per vostra comodità, copia delle pagine della rivista, ma ovviamente se ne incoraggia l'acquisto, per leggere anche altri interessanti articoli sul mondo latinoamericano. 

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Buona lettura! 
Alessandro 

giovedì 14 giugno 2012

L'amico di Graziella

Coloro che, come me, sono sposati con una donna cubana (possibilmente non la stessa...) e sono anche padri felici di uno o più fanciulli, si troveranno prima o poi a dover espletare delle inevitabili incombenze di tipo familiare, le quali si presenteranno a cadenza annuale, tipicamente in una data compresa tra il 10 e il 20 giugno. I più esperti hanno già capito di cosa sto parlando; per gli altri c'è l'aiutino (vedere l'immagine qui sopra).

Se non ci siete ancora arrivati ve lo spiego subito. Se avete almeno dieci anni di matrimonio sulle spalle è molto probabile che, per un motivo o per l'altro, la frequenza dei vostri viaggi di piacere a Cuba si sia molto ridotta e che gli unici membri del vostro nucleo familiare che visiteranno l'isola ogni tanto siano, appunto, vostra moglie e i vostri figli. A voi toccherà il compito, non meno importante, di accompagnarli all'aeroporto, sollevare più di 60 kg di bagaglio, aiutarli a fare il check-in e rassicurarli che per voi non è assolutamente un trauma il fatto che loro si assentino per diverse settimane, mentre voi andrete a lavorare. Fortunatamente a cadenza biennale potrete passare il tempo guardando in TV il Campionato Mondiale di Calcio oppure quello Europeo, in modo da dimenticare per un'ora e mezza che la casa in cui, fino a pochi giorni prima, facevate fatica ad appropriarvi del telecomando per guardare il vostro programma preferito ora è tutta a vostra completa disposizione per il rutto libero, ma terribilmente e tristemente vuota.

Torniamo all'aeroporto: l'altro giorno mi trovavo a Malpensa con mia moglie Maribel e nostra figlia Alice, appunto, per svolgere le operazioni di cui sopra. Dopo esserci districati al check-in tra gli innumerevoli e voluminosi bagagli dei viaggiatori cubani contenenti gli oggetti più disparati, tra cui biciclette, televisori al plasma da 42 pollici, forme intere di Parmigiano Reggiano, maiali vivi, cabine doccia, automobili usate e carrozze per cavalli (*), scendiamo al piano inferiore, detto anche "Piano dell'addio" o "del pianto", quello cioè dove i comuni mortali privi di carta d'imbarco si devono fermare a contemplare i propri familiari mentre oltrepassano la soglia del non ritorno, delimitata dal metal-detector. Ero, dunque, intento ad osservare da lontano Maribel e Alice mentre esibivano un pericolosissimo vasetto di Nutella scovato nel bagaglio a mano da un addetto ai controlli, quando il comune mortale alla mia sinistra mi guarda stupito e mi dice:
"Scusa, tu ti chiami Alessandro?"
"Sì", rispondo iniziando a sospettare a cosa si riferisce.
"Sei quello che ha scritto il libro?"
"Sì, sono io!"
Iniziamo a parlare amichevolmente, entrambi sorpresi per l'incontro fortuito, dimenticandoci delle nostre rispettive mogli alle prese con il metal-detector. Evito di chiedergli se il libro gli è piaciuto. Non lo faccio mai: penso che se qualcuno vuole esprimere il suo giudizio è libero di farlo, senza aspettare che sia io a chiederglielo. Accetto volentieri anche un: "Fa veramente cagare"; se detto con cognizione di causa è meglio che un silenzio di tomba.
Dice che il libro gli è stato regalato da una sua amica di Milano, Graziella. Anche lui, quest'anno, non parte per Cuba, avvalorando la tesi che esponevo all'inizio. Mi chiede dove vivo ora e se tornerò a vivere a Cuba: gli rispondo che per il momento non ne ho l'intenzione. Concordiamo sul fatto che, probabilmente, saremo costretti a farlo tra qualche lustro, quando scopriremo che il reddito da pensione che l'INPS ci metterà generosamente a disposizione non sarà sufficiente per vivere dignitosamente in Italia. Sua moglie è di Palma Soriano, provincia di Santiago: qualche tempo fa, quando anche lui si era recato in vacanza laggiù, avevano fatto un giro in auto spingendosi fino a Manzanillo, provincia Granma, la "mia" zona. .Ammiro i miei connazionali che osano allontanarsi dalle comodità dei percorsi turistici classici per andare a cercare un po' d'avventura e di fascino altrove. Certo Manzanillo è ancora a portata di mano; arrivare a Niquero è un po' più dura e richiede più determinazione...
Improvvisamente compare Maribel per lasciarmi il vasetto di Nutella che non le è stato consentito portare a bordo dell'aereo, tornando rapidamente da dove era venuta. L'amico di Graziella, invece, intrattenendosi a chiacchierare con me ha perso di vista sua moglie; mi spiace essere stato la causa della sua distrazione, ma poi mi accorgo che anch'io mi sono distratto e non ho mandato l'ultimo saluto a mia figlia al di là del metal-detector, come facciamo tutti gli anni, agitando la mano finché lo sguardo ce lo permette tra la moltitudine di persone.
Visto che ormai la nostra missione all'aeroporto è terminata, non resta che allontanarsi, ognuno per la propria strada. Saluto l'amico di Graziella e alla fine mi rendo conto che non gli ho nemmeno chiesto come si chiama. Non importa: quasi certamente l'anno prossimo ci vedremo di nuovo all'aeroporto.

(*) Forse ho esagerato un po'... Comunque le biciclette e i televisori al plasma da 42 pollici li ho visti davvero.

martedì 5 giugno 2012

Scaricate l'intervista in formato MP3

Se vi siete persi l'intervista che mi hanno fatto su www.radiointernet1.com il giorno 30/5/2012 potete scaricarla e ascoltarla in formato MP3 dalla pagina di PartoPerCuba.

Buon ascolto!



venerdì 1 giugno 2012

Sono arrivate le T-shirt!

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