Vocabolario cubano

Alcuni termini di uso comune a Cuba

Ahorita avv. poco fa, tra poco. Il termine si usa indifferentemente in entrambi i casi.
Es.: “Tu amigo se fué ahorita”, “Ahorita me voy para mi casa”.
Aliñao s.m. liquore casalingo a base di frutta sciroppata e rum. Si prepara in occasione della gravidanza di una donna della famiglia e si beve come segno di buon auspicio per il nascituro. E’ diffuso prevalentemente nella zona orientale.
Apagón s.m. dicesi di momentanea interruzione dell’erogazione di energia elettrica. Dal verbo “apagar” = spegnere.
Es.:”Anoche hubo un apagón del carajo! Nos dejaron sin luz por tres horas!”.
Asere s.m. amico, compare.
Es.: “¿Qué bolá, asere?”.
Beisbol s.m. gioco del baseball. Trascrizione fonetica dall’inglese.
Blumer s.m. slip o mutanda femminile. Il termine castigliano “bragas” è quasi sconosciuto.
Es.: “¿Donde está mi blumer?”.
Bravo agg. arrabbiato, adirato.Ogni avvertenza sull’uso di questo aggettivo è, ovviamente, inutile.
Es.: “Estoy bravo contigo, porqué ayer no me saludaste”.
Caguín s.m. bevanda alcolica casereccia preparata facendo fermentare il lievito di birra. Gli effetti secondari che derivano dall’assunzione di questa bevanda si possono dedurre dal nome stesso…
Es.: “¿Quieres un trago de caguín?”.
Calzoncillo s.m. slip o mutanda da uomo.
Camello (1°) s.m. quadrupede dell’africa settentrionale, dotato di due gobbe sulla schiena.
Camello (2°) s.m. autobus urbano della città de L’Avana, formato da una motrice e da un rimorchio dalla forma caratteristica che ricorda quella degli omonimi quadrupedi africani.
Es.: “El camello estaba tan lleno que no pude bajar a la parada”.
Congrí s.m. piatto tipico cubano a base di riso bollito e fagioli neri. Si usa per accompagnare i piatti di carne, normalmente suina.
Coño escl. accidenti! Caspita! Diamine! Cavolo!
Es.: “Pero así no vale, ¡coño!”.
Si usa anche in forma interrogativa.
Es.: “¿Qué coño quieres?”.
Creyon s.m. rossetto per le labbra. Deriva probabilmente dalla trascrizione fonetica della parola francese “crayon” = matita.
Es.: “¡Qué lindo el color de ese creyon!”.
Cubalse s.m. sacchetto di plastica per la spesa. Deriva dal nome di una catena di supermercati statali, il cui nome compare stampato sui sacchetti.
Es.: “Pásame aquél cubalse, por favor”.
Empachado agg. essere congestionato allo stomaco o all’intestino. Per porvi rimedio alcuni ritengono che occorra “sobarse” (vedi “sobar”).
Es.: “Me siento muy mal, creo que estoy empachado”.
Escaparate s.m. armadio guardaroba.
Fibrocen s.m. fibrocemento. Materiale a base di cemento e amianto (!) purtroppo ancora molto usato a Cuba per la fabbricazione di lastre ondulate adoperate per la copertura di alcuni tipi di case. E’ popolarmente considerato molto pregiato.
Es.: “Esa casa sì es buena: ¡tiene el techo de fibrocen!”.
Fula s.m. dollaro. Resta invariato al plurale.
Es.: “No puedo comprar nada porqé no tengo fula”.
Futbol s.m. gioco del calcio. Trascrizione fonetica dall’inglese.
Granma s.m. nome proprio dello yacht con cui Fidel e 84 guerriglieri sbarcarono il 2 dicembre 1956 sulla costa orientale dando inizio alla Rivoluzione Cubana. Per induzione quella provincia ha poi assunto lo stesso nome, così come anche il quotidiano del Partito Comunista de Cuba. Contrazione della parola inglese “grandmother, grandma” = nonna.
Guagua s.f. autobus, pullman, torpedone.
Es.: “¿La guagua pasa por aquí?”.
Gualfara s.f. bevanda alcolica casereccia che si prepara mediante distillazione dello zucchero di canna.
Es.: “Hermanos, vengan para mi casa, que tengo una botella de gualfarina”.
Guano s.m. fogliame di un certo tipo di palma usato per la fabbricazione dei tetti delle case in legno. Molte case di Cuba sono costruite così, specialmente nelle zone rurali.
Guarapera s.f. chiosco dove si vende il guarapo.
Guarapo s.m. bevanda che si ottiene dalla spremitura della canna da zucchero. Si beve al momento.
Guasasa s.f. insetto simile al moscerino.
Guataca (1°) s.f. orecchio. Si usa volgarmente in forma spregiativa.
Es.: “¡Mira ese hombre que guatacas tiene!”
Guataca (2°) s.m. persona lasciva, leccapiedi.
Es.: “Ese tipo es un guataca con el jefe”
Guayabera s.f. tipica camicia a mezze maniche da uomo, con due taschini e pence ricamate sul davanti. Si indossa in varie occasioni e rigorosamente fuori dai pantaloni.
Hormiga brava s.f. un tipo di formica nera di piccole dimensioni ma alquanto molesta (a dispetto del nome): il suo pizzico, infatti, è piuttosto fastidioso.
Jején s.m. piccolo insetto simile ad un moscerino, che pizzica in maniera insopportabile.
Jonrón s.m. particolare tiro nel gioco del baseball nel quale la palla viene scagliata dal battitore al di fuori dei limiti del campo. E’ la trascrizione-distorsione fonetica dall’inglese “homerun”.
Loma s.f. collina, montagna. E’ famosa la canzone “Son de la loma”, in cui si apprezza il doppio senso di “son” = sono (verbo “essere”) e “son” = ritmo tipico cubano: “¿De donde serán? Serán de La Habana, serán de Santiago, Tierra Soberana. Son de la loma y cantan en llano”.
Luz Brillante s.m. kerosene per fornello da cucina, in uso presso la maggior parte delle famiglie cubane. Questo tipo di fornello necessita di essere preventivamente scaldato con dell’alcol.
Es.: “Este mes nos dieron sólo una lata de Luz Brillante”
Machetero s.m. operaio agricolo addetto al taglio manuale della canna da zucchero. Il termine deriva dal “machete” che è l’attrezzo usato per questo tipo di lavoro molto faticoso.
Manglar s.m. piantagione di “mangle” = mangrovia.
Marabú s.m. pianta selvatica che cresce e si diffonde in maniera molto rapida, soffocando le zone coltivate.
Melón s.m. anguria, cocomero. Il termine castigliano “sandía” è praticamente sconosciuto. Il melone vero e proprio viene invece chiamato “melón de Castilla”.
Pelota s.f. palla. Si usa spesso per indicare anche il gioco del baseball.
Periodo Especial vedi questa pagina
Pitusa s.m. pantalone in tela blue-jeans. Deriva dalla marca dei primi jeans che sono stati messi in circolazione a Cuba all’inizio del Periodo Especial, il cui nome era, appunto, Pitusa.
Es.: “Este sábado quiero comprarme un pitusa”.
Placa s.f. soletta in cemento di una casa. Il termine viene usato per distinguere i vari tipi di case in base al materiale con cui sono state costruite (vedi anche: guano, zinc, fibrocen).
Es.: “La mia es una casa de placa”.
¿Qué bolá? interr. come va? Che c’è di nuovo? Bugs Bunny direbbe: “What’s up, doc?”
Es.: “¿Qué bolá, asere?”.
Sobar v.t. sottoporre una persona “empachada” (vedi) ad un particolare tipo di massaggio ai polpacci, allo scopo di eliminare la causa del suo malessere. La manovra, che può essere anche abbastanza dolorosa, consiste nell’individuare una “bola” (pallina) nei muscoli del polpaccio e farla scorrere in basso verso il piede “tirandola” con un massaggio alternato delle due mani. Ovviamente non è possibile “sobarse” da soli, ma occorre una persona che lo faccia.
Se la “bola” non viene trovata allora non è detto che la persona sia effettivamente “empachada”.
Es.: “Me sobaron y me siento mejor”.
Tenis (1°) s.m. gioco del tennis. Non è uno sport molto diffuso a Cuba. Il termine viene adoperato principalmente con il secondo significato spiegato qui sotto.
Tenis (2°) s.m. scarpe di tipo sportivo con la suola bassa in gomma e la tomaia in tela.
Es. “Ayer me compré un par de tenis”.
Trusa s.f. costume da bagno, sia femminile che maschile.
Es.: “Si encuentro mi truza me voy para la playa”.
Volibol s.m. gioco della pallavolo. Trascrizione fonetica della parola inglese “volleyball”. Si usa anche nella forma abbreviata “voli”.
Yarey s.m. un tipo di foglia dalla forma oblunga, usate per fabbricare cappelli da uomo a tese larghe tipo cow-boy.
Es.: “¿Quién ha visto por ahí mi sombrero de yarey?”.
Yuca s.f. manioca. Tubero commestibile molto diffuso in Sudamerica , dalla forma di carota gigante con la buccia color bruno e la polpa giallo chiaro molto fibrosa. Si mangia previa bollitura.
Zinc s.m. zinco. Il termine si usa spesso per indicare le lastre di lamiera ondulata adoperate per la copertura di alcuni tipi di case (vedi anche: placa, guano, fibrocen).
Es.: “Esa casa tiene el techo de zinc”.