lunedì 22 ottobre 2012

Elezioni municipali a Cuba

Fidel Castro in versione "campesina" con una copia
del giornale del 19 ottobre 2012
Domenica 21 ottobre si sono svolte a Cuba le elezioni municipali, per rinnovare le Assemblee del Poder Popular (cioè i consigli municipali). Queste elezioni si svolgono ogni due anni e mezzo (perché a Cuba sentano la necessità di rinnovare le assemblee municipali dopo così poco tempo è un mistero...). Ogni cinque anni si svolgono invece le elezioni per il rinnovo dell'Assemblea Nazionale (il parlamento) e la prossima scadenza è imminente, essendosi svolta l'ultima volta a inizio del 2008. In entrambi i casi la stampa internazionale quasi non se ne accorge (o fa finta di non accorgersene), salvo qualche agenzia che non perde l'occasione per etichettare incondizionatamente la notizia con aggettivi spregiativi, ignorando o omettendo completamente di spiegare come si svolge il processo elettorale a Cuba.

Checché se ne dica, ieri circa otto milioni di cubani si sono recati alle urne, negli oltre 29.500 seggi elettorali costituiti allo scopo, per eleggere i loro rappresentanti nell'assemblea municipale, scegliendoli da una rosa di candidati proposti dai cittadini stessi durante i preparativi che si sono svolti pubblicamente nelle scorse settimane e nei quali qualunque cittadino poteva liberamente proporsi come candidato, senza necessariamente essere membro del Partito Comunista. Infatti a Cuba, contrariamente a quanto molte persone pensino (sbagliando), il Partito Comunista non partecipa alle elezioni e non propone candidati. 

Non è prevista la campagna elettorale. La lista dei candidati viene affissa alcune settimane prima del voto nei luoghi pubblici, corredata di foto e curriculum vitae di ognuno, in modo che l'elettore possa decidere liberamente chi andrà ad eleggere.

Sulla scheda elettorale sono indicati da un minimo di due ad un massimo di otto candidati della propria circoscrizione e se ne può scegliere uno solo.

L'età minima per votare è 16 anni. Il voto è segreto e non è obbligatorio. Lo scrutinio è pubblico e chiunque può assistere alle operazioni di spoglio delle schede.

Anche Fidel Castro ha partecipato al voto, benché non si sia recato personalmente nel seggio a causa delle sue precarie condizioni di salute. A tal proposito, per smentire coloro che lo danno per moribondo e in stato neurovegetativo, si è fatto fotografare il giorno 19 con una copia del giornale in mano. A quel punto poteva anche fare uno sforzo in più ed andare personalmente alle urne, no?

Approfondimento: articolo del Granma del 20/10/2012 - prima pagina del 22/10/2012

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